In Occidente sta per scattare un’azione di censura e controllo dell’informazione di tale portata da mettere in ombra tutto quanto sperimentato finora. Le pressioni sui media mainstream e sui social cui abbiamo assistito in materia di #Covid, #vaccini e #guerra russo-ucraina, ma anche le “punizioni” inflitte sia tramite oscuramenti online che silenziamenti da parte di giornali e tv di quei contenuti giudicati non politically correct, erano solo un assaggio: la mordacchia alle opinioni non allineate con le politiche governative e contrarie all’ideologia imperante verrà ulteriormente stretta per non intralciare l’operazione di storytelling del pensiero unico che, per riuscire, non deve avere sbavature.
Ne parliamo in questa intervista con lo scrittore e attivista Toby Young, fondatore di Free Speech Union, per il quale esiste “un movimento globale e ben coordinato che usa il pretesto della lotta a disinformazione e linguaggio d’odio per eliminare il dissenso e qualsiasi contenuto che sfidi l’ortodossia ufficiale”.
Il detonatore sono stati il successo della Brexit e l’elezione di Donald Trump, due eventi che hanno provocato il panico nelle élites, le quali hanno visto che la gente non votava come loro volevano e hanno incolpato la disinformazione; di qui la decisione di stringere il controllo per evitare che torni a sfuggire di mano la situazione.