“Quella di Edward Snowden è la vicenda di un uomo che non ha creduto a quello che gli raccontavano, ha messo in discussione ciò che l’America stava facendo – proprio come ha fatto Julian Assange, un vero eroe – e per questo è stato screditato e cacciato dal Paese: ne so qualcosa io stesso. Cerco di resistere ma è molto frustrante passare da essere considerato un eroico regista per aver parlato del Vietnam (nel film “Platoon”, ndr) a venir definito “anti-americano” per i miei film su Kennedy e Snowden e i miei documentari su Castro, Chavez e Putin. Li ho realizzati per offrire un punto di vista diverso, ma il “complesso censorio” non lo permette. La situazione è peggiorata con l’undici settembre perché tutto è stato ridotto a essere pro o contro gli Stati Uniti, “con noi” o “contro di noi”. Bush Jr è stato uno dei peggiori presidenti che abbiamo mai avuto e della sua militarizzazione del mondo vediamo oggi i sottoprodotti in Israele, dove in nome della lotta al terrorismo si possono uccidere indiscriminatamente civili. Stiamo sostenendo un uomo, Netanyahu che è da tempo un problema: l’ho intervistai nel 2002 per un documentario e appariva chiaro che era deciso a vendicarsi se avesse preso il potere.”
Parla il regista premio Oscar Oliver Stone.