Quanto “conviene” ridurre l’uomo a pura materia impersonale, per chi, oggi, possiede le macchine e il potere che da esse deriva?
Lo scienziato e inventore del microchip Federico FAGGIN: se siamo macchine, privi quindi di libero arbitrio, allora siamo in balia di altre macchine, magari migliori di noi.
Ma se così fosse dovremmo essere algoritmici, laddove invece la capacità creativa che contraddistingue l’uomo è l’opposto: è uscire dallo schema, dall’algoritmo.
Spiegando solo l’aspetto automatico e meccanico dell’universo abbiamo tagliato fuori tutto quello che conta – la nostra interiorità – facendo un grande disservizio alla nostra umanità ed esponendoci alla manipolazione di chi possiede e controlla le macchine.