Come previsto ha destato scalpore la notizia del parroco di Casorate Primo, don Tarcisio Colombo, che nell’omelia del 31/12 avrebbe pronunciato parole contro il vaccino anti Covid. Il condizionale è d’obbligo perché il testo dell’omelia non è tuttora disponibile e l’intera vicenda sarebbe stata riassunta dai Media in modo piuttosto fumoso, come si evince dal preciso racconto del collega Giacomo Bertoni, che invece sul posto ci è andato per verificare i fatti (https://giacomobertoni.substack.com/p/casorate-primo-ce-normalita-oltre).
Oltre che sulla inaccurata informazione l’occhio però mi casca sull’atteggiamento dei media cattolici. Lascio al lettore giudicare (https://bit.ly/3pMPwqJ) ma mi chiedo: è opportuno che la comunicazione ecclesiale strumentalizzi in modo ideologico ogni manifestazione di riflessione (sui vaccini anti Covid come su qualsiasi altro tema)?
Perché così facendo si sospende il pensiero e il diritto di ragionare. Così, la scienza (per restare sull’argomento specifico) che sarebbe chiamata ad interpretare i fatti, diventa dogmatismo scientifico davanti al quale all’uomo è preclusa ogni possibilità di interpretazione.
Il Verbo che si è fatto carne non parla più per promuovere nell’uomo la riflessione ma esige che egli assuma supinamente, senza poter pensare.
Siamo oltre la Rivelazione: siamo al dettato.